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La città di Settimo Torinese sorge sulla pianura a nord di Torino, ed è bagnata dalle acque del Po nella sua parte sud-orientale.
Il suo territorio ha subito grandi cambiamenti, mutando da un borgo principalmente agricolo ad una grande città di quasi cinquantamila abitanti, nel periodo di tempo degli ultimi 40-50 anni, grazie alla grande affluenza di immigrati provenienti prima dal Veneto e quindi da altre regioni del sud Italia.
L'origine romana anche perché oltre al nome era posta lungo un tracciato romano, cioè Torino-Pavia-Piacenza. Nel Villaggio Fiat fu rinvenuta un'iscrizione votiva intestata a Giove Ottimo Massimo, iscrizione che ricorda 'D.O.M. - A Dio Ottimo Massimo' che sta sul frontale di quasi tutte le chiese cattoliche. In epoca romana il territorio di Settimo Torinese era attraversato da un'importante strada romana, la via Gallica.
La posizione di Settimo posta tra Torino e Milano ha sempre fatto gola ai potenti del passato. Pertanto la Città è sempre stata al centro di contese.
Settimo è un grosso centro industriale nella cintura NE di Torino, non si può non ricordare don Luigi Paviolo, parroco di San Pietro in Vincoli. Il parroco si adoperò senza sosta nella protezione, dall'8 settembre alla Liberazione, di quanti erano ricercati dai nazisti.
Il presidente Giovanni Gronchi concesse a Settimo Torinese il titolo di 'Città' il 28 settembre 1958. Nello stesso anno la frazione di Mezzi Po, appartenente al comune di Gassino Torinese fino a quel momento, è passata su propria richiesta sotto l'amministrazione di Settimo.